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A lezione di legalità con il magistrato Lucio Setola.

Giovedì 6 marzo 2025 gli studenti delle classi seconde della Secondaria di Primo Grado incontano il Magistrato Setola.

Utente pzic89600n

da Pzic89600n

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Una mattinata di riflessione e confronto ha coinvolto gli studenti delle classi seconde della Secondaria di Primo Grado dove il Dott. Lucio Setola, Magistrato del Tribunale di Potenza ha saputo catturare l’attenzione e il cuore dei ragazzi parlando di legalità, giustizia e impegno civile. L’incontro, incentrato sul tema del bullismo, dall’originale titolo “Palcoscenico e pubblico, si è trasformato in una lezione di vita grazie alla straordinaria capacità comunicativa del magistrato, che ha saputo tradurre concetti complessi in parole semplici e coinvolgenti.

Il magistrato ha raccontato la sua esperienza professionale, ispirata ai valori di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, due eroi della lotta alla mafia che hanno sacrificato la loro vita per un Paese più giusto. Attraverso aneddoti e riflessioni, ha fatto comprendere agli studenti come il rispetto delle regole e la responsabilità individuale siano elementi fondamentali per costruire una società migliore.

Uno dei momenti più toccanti dell’incontro è stato il riferimento alla Giornata dei Giusti, un’occasione per ricordare coloro che, con il loro esempio, hanno contrastato l’ingiustizia e la violenza, spesso a costo della propria vita. Il magistrato ha invitato i ragazzi a riflettere su come ognuno di noi possa essere un “giusto” nella quotidianità, contrastando il bullismo e difendendo chi si trova in difficoltà.

Altro tema affrontato con grande intensità è stato quello della banalità del male, concetto elaborato dalla filosofa Hannah Arendt. Attraverso esempi concreti, il magistrato ha spiegato come anche piccoli gesti di prevaricazione o di silenziosa complicità possano avere conseguenze devastanti, alimentando un clima di paura e sopraffazione.

In particolare, il magistrato ha analizzato il fenomeno del bullismo da tre prospettive: quella del bullo, che spesso agisce per insicurezza o per il desiderio di affermare il proprio potere sugli altri,  quella della vittima, che subisce in silenzio, sentendosi sola e impotente  e quella del pubblico indifferente, che con il suo silenzio rischia di alimentare la violenza.  Ha esortato gli studenti a non essere spettatori passivi, ma a prendere posizione e a sostenere chi è in difficoltà con un abbraccio, perché il cambiamento nasce dal coraggio di ciascuno.

Il Dott. Setola ha raccontato storie che offrono profonde riflessioni sulla natura umana. Accattivante quella indiana: nessuno di noi è completamente buono o interamente malvagio. Dentro di noi convivono entrambe le forze, e ogni giorno, attraverso le nostre scelte, alimentiamo l’una o l’altra. Non siamo destinati a essere in un modo o nell’altro, ma diventiamo ciò che scegliamo di coltivare dentro di noi.

A volte possiamo pensare che il male sia qualcosa di esterno, un’entità lontana da noi. Eppure, anche nei gesti più piccoli – un atto di egoismo, un’offesa pronunciata con rabbia, un’ingiustizia a cui assistiamo in silenzio – possiamo dare spazio al lupo oscuro. Allo stesso modo, anche un piccolo atto di gentilezza, una parola di conforto o un gesto di perdono possono rafforzare il lupo del bene.

La vera sfida non è eliminare uno dei due lupi, perché entrambi fanno parte di noi. La rabbia può trasformarsi in determinazione, la paura in prudenza, l’egoismo in consapevolezza dei propri bisogni. Non si tratta di reprimere le emozioni negative, ma di riconoscerle e scegliere consapevolmente quali valori guidano le nostre azioni.

Alla fine, siamo il risultato delle nostre scelte quotidiane. Il bene e il male non sono realtà assolute, ma forze in equilibrio dentro di noi. E ogni giorno, con le nostre azioni, decidiamo quale lupo far vincere.

L’incontro si è concluso con un lungo applauso e con numerose domande da parte degli studenti, segno di un interesse autentico e di una consapevolezza crescente.

Un evento che ha lasciato un segno profondo nei cuori dei ragazzi, spronandoli a essere cittadini migliori e a non restare mai indifferenti di fronte alle ingiustizie.

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